ENCI: Cronaca di un Sogno
Mercoledì alle 18 si parte: destinazione Enci. I cani sono in macchina, davanti a me Laura con il camper e i suoceri con il furgone dei cani mentre Omar ci raggiungerà venerdì con il resto del gruppo.
Nel partire un rapido e distratto sguardo al sedile di destra del mio furgone, poi accendo la radio, occhiali scuri e via a cercare di concentrarsi. Cosa provare lì giovedì e cosa no? Il cane su cui puntavo io, il binomio su cui puntavamo era Surak e Laura, ma l’infortunio a una settimana dalla gara lo metteva a rischio. Il viaggio va bene e si arriva in località, là giriamo per un’oretta buona perchè la strada è interrotta e non riesco a raggiungere il mio albergo.
Nel vagare ci nota uno dell’organizzazione che gentilmente ci accompagna vicino e poi ci indica come arrivare. Arrivato saluto Laura, entro chiedo la chiave e consegno i documenti, sempre velocemente, senza dare importanza a quei gesti quasi a non fissarli per farli scivolare via.Faccio sporcare i cani: prima il botolone, Alien, il mio dobby e poi Evil. Nel farlo scendere cerco di capire come sta, mi sembra in forma, si dai non al top ma ok!
Rapidamente arriva il giovedì mattina e tutto è pronto per la prova campo. Evil entra non concentrato come al solito, ma lui è così un finto distratto, quattro passi di condotta, due palline, salto, palizzata e invio per poi pensare a Laura. E’ tesa com’è giusto che sia, Surak sembra ok tira al guinzaglio come un pazzo. Anche con lei un pò di condotta, poi andiamo al salto, lo farà? Prima lo abbassiamo a 70cm, ok l’ha saltato, ora il momento della verità: un metro e Surak salta! Laura ed io ci scambiamo uno sguardo complice che racchiude la felicità di chi sperava e la rabbia di chi ha sofferto, nel frattempo Omar chiama: è tutto ok il salto è fatto! L’invio e via! Il pomeriggio passa a pensare al sorteggio guardando gli altri cani provare, a sciogliere gli ultimi dubbi e parlare della gara. Io cerco di sdrammatizzare, ma funziona solo in parte. La sera ci sarà il sorteggio, speriamo no la pista, ha piovuto tutto il giorno, i terreni saranno una palude. E’ il mio turno: azzo numero pari andrò a terra in fase B, pista il venerdì quello che non volevo, sorrido guardo in alto e dico: Dio cambierà o no prima o poi? Laura invece fase C, ma va a terra anche lei e Max uguale.
Mangiamo qualcosa, nel frattempo è arrivata Rossana, che catapultata in un mondo totalmente nuovo non sa se fare domande o stare in silenzio per paura di disturbare. La testa è già là al paletto ed io mi ritrovo ancora nella 204, la mia camera, mi tornano alla mente ricordi quindi doccia veloce, due cazzate su facebook e poi a nanna; devo e voglio essere al top, concentrato. La mattina alle otto al campo arrivano i ragazzi, c’è l’attacco di Laura e subito dopo la mia pista. Inizia il suo attacco Surak non è al top ma fa un ottimo lavoro, 91. Laura lo conduce bene con un atteggiamento sicuro, un saluto rapido e via alle piste tocca a Evil. Siamo un bel gruppo Evil è ok, andiamo alle piste e vediamo i terreni. Il mio primo commento: viste le condizioni fisiche miriamo a qualificarci, 70. I cani continuano a saltare in pista pochi arrivano in fondo, pochissimi con punteggi alti. E’ il mio turno, nel prepararmi chiedo a Dio un po’ di aiuto, sperando che questa volta arrivi. Apro la gabbia a Evil, gli infilo la pettorina da pista e mi avvio. In quei metri guardo il mio cane gli faccio una carezza veloce, una pacca sul fianco e gli dico sussurrando: “Fai del tuo meglio!”.Arrivo al paletto, presentazione e si parte: il campo fa schifo Evil sprofonda con le zampe per centimetri, l’inizio è buono parte deciso e sicuro, ma non tira, non è lui. Sul primo lato va tutto bene, ma quando troviamo questo oggetto, quando cazzo? Mentre penso questo lui va a terra, ci siamo. Cammino con gli stivali che si bloccano, sprofondano nel fango arrivo al suo fianco, alzo l’oggetto una carezza veloce e si continua. Ora è più sicuro, il guinzaglio è più in tiro, vai amico mio vai così. Angolo a sinistra, pennellato e lui continua bene, mi trovo a sorridere e a dire non mollare ora, ora no e mentre penso ecco un altro oggetto. Vado da lui con passo più veloce raccolgo l’oggetto e lo guardo, ha la bocca aperta e siamo solo al secondo lato, gli faccio una carezza, aspetto uno o due secondi in più e proseguiamo. Evil riparte sprofondando nel fango, io a chiedermi se così stanco riuscirà ad arrivare alla fine. Dopo poco un accertamento, no amico la pista va dritta per forza, lui la riprende un altro angolo, qui c’è il vento e lui accerta qualche metro prima, poi rientra pochi metri e un altro angolo è fatto, dai Evil ci siamo dai. Lo vedo stanco e cerco di non tenere trazione sul guinzaglione; la pista continua bene, siamo al terzo angolo, sia il suo passo che il mio sono pesanti, penso che se sono stanco io figuriamoci lui e voilà angolo fatto. Altri due interminabili lati, dai amico dai non mollare ora. Vedere quel vecchio cane così tenace mi riempiva di orgoglio, eravamo una squadra che soffriva dando tutto. Angolo fatto siamo alla fine dell’ultimo lato, Evil è stremato, io stanco ma non ci arrendimo, i passi non finiscono più, dove sarà la fine? Ogni passo speravo fosse l’ultimo, ecco è a terra ultimo oggetto, nell’arrivare da lui guardo: sì è l’ultimo è finita. Lo alzo velocemente lo mostro al giudice e dichiaro che l’esercizio è finito, finalmente mi coccolo quel cane che col respiro affannoso mi ha dato tutto quello che aveva. Ascolto il giudice ma l’importante sono i punti sapevo di essere andato bene; dai quanto ho fatto?! Alla fine molto buono, quindi almeno novanta sicuri, no azzo sono 93 e mi scappa un sorriso, ringrazio e corro dai ragazzi. Nel correre guardo il mio cane e nell’accarezzarlo mi scopro riconoscente, loro a gridare quanto, quanto? Ero senza fiato avevo fatto tutta la pista in apnea, poi un respiro e grido 93, scoppia l’entusiasmo: è l’inizio del sogno. Evil viene caricato in furgone tutti sorridono e sono contenti. Mentre gli do l’acqua e gli tolgo la pettorina lo osservo: è stanco, stremato e mi scopro ancora a chiedermi se recupererà. Torniamo allo stadio a vedere la gara e l’attacco di Max che non va benissimo, ma nel complesso gli errori sono banali e recuperabili. Intanto corrono notizie riguardanti cani che continuano a saltare e alla fine sono terzo provvisorio. Andiamo in albergo e dopo la doccia si va mangiare una pizza con i soliti amici oltre al mio gruppo. Si scherza e si ride, ma la testa è al giorno dopo all’attacco, dopo essere rientrato scrivo qualcosa su facebook per non pensare che la camera è troppo grande per una persona sola, e via a nanna. Al mattino colazione veloce, faccio uscire Evil e poi si va allo stadio. Occhiali da sole, cappellino e cuffie nelle orecchie per racchiudermi nel mio mondo, isolarmi a pensare, ho già deciso la strategia: tengo aperto fino al quarto revier poi lo gestisco, o si fanno i punti o si salta niente mezze misure. Negli spalti ci sono tutti, proprio tutti; il mio gruppo fa quadrato e io fisso il campo memorizzando la fase, manca un’ora vado a prepararmi. Raggiungo il furgone, apro la porta con Laura e Omar alle spalle e indosso il giubbetto nero, nel metterlo mi sento strano, svuotato, i ricordi iniziano velocemente a riaffiorare e nel toccarlo mi sento di nuovo forte, sicuro e calmo. Indosso il mio numero e vado sugli spalti, là c’è anche Silvia che avevo volutamente ignorato per tutto quel tempo, ci scambiamo tra gli occhiali una rapida occhiata e vado a concentrarmi passeggiando nervosamente. Mentre controllo di avere le tasche vuote, ritrovo il guinzaglio della Titty e mi scopro ad avere un nodo in gola che quasi mi strozza; era là dall’istante in cui ho indossato e toccato quel giubbetto. Vorrei rilassarmi, lasciarmi andare ma non posso ho un amico da condurre e lui ha bisogno di me. Ecco ci siamo: si prepari il numero di catalogo 12 per la difesa, saluto tutti, uno sguardo ancora a lei e vado a prendere il cane.
Preparo Evil e mi sistemo nel pre ring, azzo giocano a tennis, lui è subito rapito dalle palline: cominciamo bene! Omar e Laura sono ancora là al mio fianco, quei minuti non passano mai, ma ecco ci siamo. Omar dice che posso andare e Laura mi aspetta all’ingresso. Arrivo e sistemo il cane a terra, apro il guinzaglio, una veloce carezza alla mia corazza e mi avvio verso il centro del campo mentre osservo Evil che mi sembra abbastanza ok. Posizione base e nel guardare il giudice lancio uno sguardo agli spalti a dire: “Ok signori ora tocca a noi!”. Guardo Evil e lo mando sul primo revier, lui parte sicuro gira stretto e appena esce cerca il mio sguardo, io ad aprire, vai al secondo anche qui il cane è connesso, si conduce facile vai amico vai; controllo di essere dove lui mi aspetta a coprire il revier passato, fatto anche il terzo. Ora siamo al quarto, lui guarderà già al sesto quindi devo anticipare la chiamata e chiudere un pò, ora! Fatto siamo al quinto e poi l’abbaio. Evil gira ed abbaia forte, io al centro aspetto il segnale dal giudice per avvicinarmi a lui. Sono là a pochi passi dal mio cane che abbaia, al segnale del giudice lo chiamo, figurante fuori e siamo alla fuga. Il figurante si muove ed Evil parte, entra bene e sicuro. Combatte, è lui non al top ma lui. Do il lascia e guardo il vecchio guerriero darmi quella zampata che mi aspettavo e pensare a quanto lavoro fatto e cosa siamo diventati. Da qui in avanti tutti sanno com’è andata, usciamo con 93 ora il sogno inizia a essere realtà. Ringrazio Luca il mio figurante per il lavoro, coccolo Evil e mi godo la giornata. La sera cena sociale e poi a nanna. Evil è stanco, troppo stanco spero non mi abbandoni, nel portarlo a sporcare e nel guardarlo mi chiedo se riusciremo a portare a termine questa impresa.
Il mattino dopo ci siamo arrivo allo stadio ancora con le cuffie per cercare di essere al top, lo faccio per me, per lui e per tutti quelli che con noi soffrono. Sarà con Marco a fare l’obbedienza, almeno ci divertiremo. Sugli spalti attendo il mio turno con quella giacca nera che ora dovrà fare il miracolo, i ragazzi sono tesi ma mi lasciano tranquillo. Ci siamo tocca a noi, una dedica speciale e poi via a toccare il cielo o a sprofondare negli abissi. Evil è stremato, l’infortunio ora inizia a pesare, gli allenamenti mancati si vedono, ma non zoppica e quindi abbiamo buone possibilità, Laura e Omar si accorgono che non è lui e mi sussurrano: “Tu portalo alla fine alla fine Ivan.” Tolgo le cuffie, gli occhiali ed entro. Tocca a noi: al paletto guardo gli spalti respiro profondamente e via si inizia, iniziamo questi maledetti dodici minuti. Evil non c’è, è là ma sconnesso, azzo, non mollarmi adesso amico, adesso no! Conto i passi quaranta, cinquanta, sessanta, dietro front con la speranza che entri in schema e così è: l’attenzione migliora, ma non è lui, non spinge come sempre. Angolo a destra e poi un altro dietro front, dai amico dai possiamo farcela! Dobbiamo entrare nel gruppo faccio un altro respiro e nell’avvicinarmi Evil smette di spingere; azzo lo perdo, lo perdo, chiudo stretto e cerco di portarlo via, lontano. Anche questo è fatto proseguiamo andando al paletto. Ora i fissi, lo guardo, gli sfioro la testa in segno di complicità un passettino in avanti e vai col seduto in movimento, fatto. Terra, chiamata, stay, fatti. Ora i riporti: in piano ok, arriviamo al salto lo farà? Getto il riportello, ok è dove dovrebbe essere; al segnale “op” Evil salta raccoglie e torna, palizzata invio ed è finita. Ora lo porto nel terra libero, è terminata. A volte lo sentivo presente, altre volte sembrava che lo stessi perdendo, ma ci siamo riusciti! E’ il momento del giudizio e nell’ascoltarlo un rapido sguardo alla persona cui avevo dedicato questa sezione 92 ok ci siamo, siamo nei primi cinque sono contentissimo, ma aspettiamo forse ci va meglio.
Alla fine ci siamo qualificati quarti ad un punto dal podio, siamo contentissimi! Surak è crollato ai salti, l’infortunio ci ha chiesto il conto, ma esce dalla pista con 88, ora lo portiamo in clinica a curare. Max finisce undicesimo assoluto, siamo contenti.
Nel tornare a casa ripenso a come eravamo durante gli ultimi allenamenti e ad un vecchio cane che in cambio del mio rispetto mi ha regalato un sogno Che non è ancora finito, ora riposo, poi un’altra gara forse l’ultima, la seconda selezione perchè mollare ora sarebbe ingiusto. Sono qui a scrivere dopo aver passato la notte a letto con lui che come sempre si muove, mi si spalma addosso inconsapevole di quello che mi sta regalando, forse il bello del suo regalo è tutto quì grazie amico mio per avermi aspettato e grazie a tutti per avermi spinto, siete stati la nostra forza in più mi faceva piacere in questi mesi vedere i vostri commenti, i vostri incoraggiamenti, un po’ di tutto questo lo devo anche a voi!
Articoli |
News |
Figure Professionali |
|
|
|
Lista di Articoli Scritti da Ivan Farinazzo |
Notizie dalla Devil's Lair |
Figure Professionali riconosciute Devil's Lair e relativi percorsi formativi |