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L’istinto tra passato e futuro

Iniziamo questo nostro  “viaggio”  dalla definizione: l’istinto è una REAZIONE che non necessita di ragionamento, quindi non influenzabile dall’ambiente o bagaglio comportamentale, trasmissibile geneticamente o ereditaria, presente in tutta la specie. L'istinto materno è presente nelle femmine sia di esseri umani, sia animali: Mammiferi – Rettili ecc. Manifestazione congenita ed ereditaria, quindi anteriore all'esperienza, che fa parte dell'inconscio e che ha il compito di preservare l'individuo per la conservazione della specie (Zingarelli).

 

 

Cerchiamo in primis di capire perché ho tratto dallo Zingarelli la definizione; semplicemente è il vocabolario della lingua italiana. Usa le parole con cui noi comunichiamo ed è in continua evoluzione, cioè modifica e aggiunge parole e senso alle stesse.

La cinofilia ad oggi è un mondo e un mercato in veloce espansione, che però non si evolve altrettanto rapidamente sul piano culturale. Bisogna ancora sfatare e spiegare vecchie teorie e luoghi comuni, sembra quasi che mantenere una certa ignoranza porti qualche vantaggio.

Ad oggi, si sente ancora parlare di imprinting sui cuccioli di cane, quando questo termine riguarda solo i volatili; è ancora famosa la favola del Dobermann a cui cresce il cranio meno velocemente del cervello e quindi impazzisce.

Analizziamo ora la definizione di istinto punto per punto per capire a oggi cosa sia o cosa si intende per istinto:

 

1. E' una REAZIONE che non necessita di ragionamento, quindi potremmo dire meccanica, causata da quello che stiamo "subendo" (subendo in quanto reagisco a..). Facciamo un esempio parlando dell'ISTINTO DI SOPRAVVIVENZA: ammettiamo che cento persone subiscano una rapina e che il ladro per farsi dare il denaro mostri loro un’arma, come un coltello. Dovremmo avere che tutti, in quella stessa situazione, applichino lo stesso comportamento, REAZIONE; tutti dovrebbero stare fermi (congelamento), o scappare (fuga), o tentare di disarmarlo (attacco). Congelamento, fuga o attacco sono le tre diverse fasi dell'interazione che ogni essere vivente ha di fronte ad un evento stressante, ma la scelta tra queste è dettata dal ragionamento e dalle esperienze dell’individuo (bagaglio comportamentale). Quindi, riassumendo, tutti e cento dovrebbero avere la stessa reazione perché la loro reazione non necessita di ragionamento, ma questo non avviene. Alcuni resteranno impietriti, altri scapperanno, altri attaccheranno, quindi tutti faranno, anche se velocemente, un ragionamento più o meno conscio. L’esperienza (bagaglio comportamentale) influenzerà la loro decisione, che sarà appunto diversa tra di loro; se tutti avessero agito, o meglio, reagito per ISTINTO, cioè senza ragionamento, la reazione sarebbe stata la medesima, poiché tutti appartenenti alla stessa specie: l'uomo. Potremmo fare una distinzione tra uomo e donna al massimo, quindi tutte le donne avrebbero una reazione uguale e così tutti gli uomini. Quindi non è corretto dire che di fronte ad una minaccia non si ragiona.

 

2. Non influenzabile dall'ambiente o bagaglio comportamentale. Indipendentemente dal luogo in cui uno/a vive, o indipendentemente dalle esperienze di vita fatte fino a quel momento (bagaglio comportamentale), la REAZIONE ALL'ISTINTO DI SOPRAVVIVENZA avrebbe dovuto causare lo stesso comportamento, sia in un operaio che vive a Milano, piuttosto che in un commerciante benestante di Firenze. Ma basta possedere una televisione e ascoltare un telegiornale per capire che non è così: la REAZIONE altro non è che un’AZIONE che ognuno compie arbitrariamente.

 

3. Trasmissibile geneticamente o ereditaria, presente in tutta la specie. Avrebbe dovuto quindi reagire in maniera uguale perché la reazione era presente in loro dalla nascita e perché tutti appartenenti alla stessa specie; io ho addirittura fatto una distinzione tra uomo e donna, che la definizione d'istinto non fa.

 

4. Manifestazione congenita ed ereditaria, quindi anteriore all'esperienza, che fa parte dell'inconscio e che ha il compito di preservare l'individuo per la conservazione della specie.

Il quarto punto riassume gli altri tre che abbiamo già ampiamente analizzato. Ciò che non necessita di ragionamento, non è modificabile da nulla ed è presente dalla nascita è definito REAZIONE, ma abbiamo visto che l'istinto alla sopravvivenza non è una reazione, bensì un’azione che ognuno compie in base a scelte, vale a dire ragionamenti, più o meno cosci, influenzati dalle nostre esperienze e da come siamo.

 

Analizziamo ora l'istinto predatorio. Avete mai sentito che quando liberano tigri nate allo zoo, si parla di reinserimento nell'habitat naturale, è necessario insegnare loro a cacciare, PREDARE, ma predare non è l'ISTINTO di PREDAZIONE? Trasmesso geneticamente, non necessita di ragionamento, non modificabile ecc..?

Non parliamo dell'istinto materno, esistono donne che odiano o mal sopportano i figli e non importa la vita che fanno, se scelgono la carriera, o dove vivono, se ricche o povere, poiché l'istinto non necessita di ragionamento e non è modificabile da niente, è una reazione, ma non mi risulta che tutte le donna vogliano e abbiano figli.

 

Riassumendo ad oggi ci sono solo 2 ISTINTI:

AL CALORE: che tutti i cuccioli hanno, sia umano che animale.

ALLA SUZIONE o MAMMELLA.

 

Gli altri istinti sono in realtà comportamenti pre programmati, presenti alla nascita, ma modificabili dalle esperienze e dall'ambiente in cui si vive.

Se a un cucciolo di cane fate rincorrere la pallina senza mai permettergli di prenderla, dopo un po' smetterà e quando vedrà la pallina non tenterà nemmeno più di rincorrerla. Quello che lo portava all'inizio a rincorrere la pallina era il suo comportamento pre programmato a rincorrere (predatorietà), che non avendo successo, non si è sviluppato e ha cessato di esistere (ricordate le tigri).

Ad oggi quindi sarebbe utile smettere di citare l'istinto come risposta facile ai mille perché ed iniziare a capire un po' di più di questi fantastici animali, a cui noi diamo il nome di cani.

 

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